Due ore trascorse in assoluto silenzio, ascoltando attentamente e con grande partecipazione emotiva le parole di Gianpietro Ghidini sulla storia sua e del figlio Emanuele.
Gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Montebello, Brendola e Gambellara certamente non dimenticheranno l’esperienza vissuta questa mattina al Palazzetto dello Sport, che staserà ospiterà la replica dell’evento rivolta agli adulti e al resto della cittadinanza.
Lasciami volare, organizzato dal Comitato Genitori Montebello con il patrocinio del Comune (erano presenti il sindaco Dino Magnabosco e l’assessore all’istruzione Roberta Sinico), è il racconto-testimonianza che papà Gianpietro porta in tutta Italia per narrare i fatti accaduti il 23 novembre 2013. Quella sera il figlio Emanuele, che aveva 16 anni, andò ad una festa con amici maggiorenni che gli proposero della droga, la provò e sulla strada del ritorno si gettò nel fiume che scorre vicino casa. Lo ritroveranno, senza vita, solo dopo dieci ore di ricerche.
Da quella tragedia Gianpietro ha saputo risollevarsi, trovando nel ricordo di Emanuele la forza per creare la fondazione Ema Pesciolinorosso, con la quale appunto incontra studenti e genitori per comunicare loro l’importanza del dialogo in famiglia, dell’amore, del perdono, del rifiuto di sostanze dagli effetti imprevedibili come l’alcol e le droghe.
Una grande testimonianza, che ha toccato nel cuore tutti i ragazzi presenti, i quali al termine dell’incontro hanno potuto rivolgere numerose domande a Gianpietro, pronto a rispondere con la saggezza di un padre che ogni giorno ricorda con il suo impegno quel figlio che non c’è più.