Siglato il gemellaggio con Mignano Monte Lungo, nel ricordo di Giuseppe Cederle

Giuseppe Cederle, una vita per la patria. Nel nome del montebellano ucciso l’8 dicembre 1943 in un’azione eroica nel corso della battaglia di Montelungo, e per questo insignito della medaglia d’oro al valor militare (la prima del neo-ricostituito esercito italiano), sabato è stato siglato il gemellaggio tra il Comune di Montebello Vicentino e la Città di Mignano Monte Lungo (provincia di Caserta). La cerimonia si è svolta nella sala consiliare del Municipio, dove il sindaco di Montebello Dino Magnabosco e il collega campano Andrea De Luca hanno firmato il patto di amicizia. Firma che sarà replicata a Mignano nel prossimo dicembre, in occasione della commemorazione dell’81° anniversario della battaglia.

Il gemellaggio, seguito da un corteo aperto dalla banda di Gambellara, transitato dinnanzi al monumento ai caduti e giunto fino alla scuola primaria intitolata a Cederle per deporre una corona presso il cippo che lo ricorda, è stato l’atto conclusivo di una due giorni di iniziative che hanno coinvolto anche gli studenti dell’istituto comprensivo.

Questo il discorso del sindaco Dino Magnabosco al momento della commemorazione davanti al cippo della scuola primaria:

Buongiorno a tutti voi. A nome dell’intera Amministrazione comunale, vi giunga il più caloroso saluto in questa importante e storica giornata che stiamo vivendo.

Dopo l’incontro di ieri mattina con le scuole e quello di ieri pomeriggio dedicato all’approfondimento storico della figura di Giuseppe Cederle e della battaglia di Montelungo, in cui perse la vita l’8 dicembre 1943, questo è il giorno dell’atto ufficiale di gemellaggio tra il Comune di Montebello Vicentino e la Città di Mignano Monte Lungo, in provincia di Caserta. Un patto di amicizia nel nome, appunto, del nostro illustre concittadino, che rappresenta il legame indissolubile tra le nostre due comunità. Per questo, nel prossimo dicembre, in occasione dell’81esimo anniversario della battaglia, sigleremo il gemellaggio anche nella città campana.

Cederle perse la vita nel nome della Patria e dell’onore per l’Italia e oggi riposa proprio a Mignano, nel sacrario militare eretto in ricordo di quell’evento bellico. Per quel suo sacrificio divenne la prima medaglia d’oro al valor militare del ricostruito esercito italiano.

Al culmine di questi festeggiamenti, voglio innanzitutto ringraziare i rappresentanti della Città di Mignano Monte Lungo qui presenti, vale a dire il sindaco Andrea De Luca e il vicesindaco Antonio Verdone, che fin da subito hanno dimostrato grande entusiasmo nel portare avanti, assieme a noi, l’idea del gemellaggio.

Ringrazio la dirigente dell’istituto comprensivo Gigliola Tadiello per la calorosa accoglienza di ieri mattina. Ringrazio il professor Nicola Bottiglieri, l’Accademia Olimpica con il presidente Giovanni Luigi Fontana e gli storici e accademici Paolo Pozzato e Alba Lazzaretto, il generale di corpo d’armata Enrico Pino e l’autore Pier Luigi Villari per il prezioso contributo alla divulgazione storico-culturale che ha caratterizzato questi due giorni.

Ringrazio infine, ma non per ultimi, i parenti di Giuseppe Cederle qui presenti, che rappresentano la vera memoria storica e la testimonianza, anche alle generazioni future, del suo sacrificio.

Qui voglio soprattutto ricordare una caratteristica di Cederle, ossia la sua forte propensione verso l’educazione dei più giovani, che indirizzava verso alti ideali di patria, generosità e coraggio, nonché a saldi sentimenti cristiani. Furono questa sua empatia e dedizione verso i ragazzi a spingerlo senza indugi nuovamente in prima linea, incitando fino all’ultimo respiro i propri compagni affinché portassero a casa l’impresa.

Come ho ricordato in occasione della commemorazione dell’80esimo anniversario, celebrare la memoria della battaglia di Montelungo in onore del sottotenente Cederle vuol dire impegnarsi a trasmettere una memoria storica alle nuove generazioni, affinché possano costruire sul passato le basi del futuro. In onore di chi cadde per la libertà dei posteri, e di chi diede la vita per la resurrezione della nostra Nazione.

Grazie.

Le foto sono di Bruno Xotta

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