Il 173° anniversario della Battaglia di Sorio, evento bellico avvenuto l’8 aprile 1848 (all’alba dell’epoca risorgimentale) al confine tra Montebello e Gambellara, ha vissuto quest’anno due momenti distinti.

La tradizionale commemorazione presso l’obelisco di Sorio, cui hanno preso parte il sindaco di Montebello Dino Magnabosco con gli assessori Mirka Pellizzaro e Francesco Gentilin, il sindaco di Gambellara Michele Poli, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Valdagno cap. Danilo Ciampini e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Montebello luog. Paolo Poiesi, per via delle misure anti-Covid non ha visto la presenza degli studenti della scuola secondaria di primo grado che, a cerimonia conclusa, hanno comunque ricevuto la visita del sindaco e dei due assessori.
Alla commemorazione quest’anno si è aggiunto poi lo scoprimento, presso l’Hotel Fracanzana, di un dipinto realizzato dall’artista Michelangelo Valbona, alla presenza del sindaco di Montebello Dino Magnabosco, del sindaco di Gambellara Michele Poli, del titolare dell’hotel Giordano Malfermo e dello stesso Valbona.

Ecco l’articolo a riguardo apparso su corrierevicentino.it.
Un episodio che segnò gli inizi della lotta risorgimentale, poco conosciuto però al di fuori dei territori comunali. E così l’Hotel Fracanzana di Montebello ha deciso di ricordare, attraverso un dipinto dell’artista Michelangelo Valbona, la Battaglia di Sorio. L’opera, che va a occupare un’intera parete d’ingresso della struttura, è stata presentata proprio stamattina, alla presenza fra gli altri dei sindaci di Montebello e Gambellara, in occasione del 173esimo anniversario dell’evento.
L’8 aprile 1848 infatti i cosiddetti crociati vicentini, corpo franco della neonata Repubblica di San Marco incaricati di sbarrare la strada ai 3000 soldati austriaci di Filippo del Lichtenstein, divisi in tre colonne, riuscirono inizialmente a respingere l’offensiva, ma nulla poterono quando i nemici attaccarono il ponte sul Chiampo, cogliendoli alle spalle: dopo due ore di combattimenti e ingenti perdite, i 300 combattenti vicentini che ancora resistevano, male armati rispetto alla controparte asburgica, furono costretti alla ritirata.
«Lo stabile dell’Hotel Fracanzana è stato parte integrante della battaglia – spiega il titolare, Giordano Malfermo -. I crociati vicentini, dopo essere stati sconfitti, si erano rifugiati nelle case della zona, tra le quali queste mura, che furono date alle fiamme. Per rendere l’idea, quando ho dovuto ristrutturare lo stabile, ho trovato i muri anneriti. Per questo motivo credo sia importante ricordare l’evento, soprattutto agli ospiti di passaggio che non ne hanno mai sentito parlare».
